lunedì 7 febbraio 2011

Stiamo giocando alla roulette russa con la testa dei nostri figli


Questo è un filmato di una conferenza di John Sterman, il successore al Massachussets Institute of Technology di Jay Forrester, l'inventore della "dinamica dei sistemi," il metodo di calcolo alla base dello studio noto come "I Limiti dello Sviluppo".

Questa conferenza di John Sterman dura un'ora e mezzo in puro American-English (e le immagini le dovete cercare in un file separato). Ma, se potete, fatevi un piacere: guardatelo. (se non potete guardarlo tutto, guardate i primi 15 minuti e poi il discorso finale a 1h 10 min)

La conferenza è ricca di spunti interessantissimi, per esempio quello che "stiamo giocando alla roulette russa con la testa dei nostri figli" oppure la citazione di Stevenson che da il titolo alla presentazione "un banchetto di conseguenze" al quale tutti quanti, prima o poi si devono sedere. E molte altre cose, come per esempio l'azzeccatissima comparazione fra la questione del cambiamento climatico e quella dell'abolizione della schiavitù. Anche quest'ultima cosa è stata molto difficile, costosa e qualcuno diceva che avrebbe rovinato l'economia degli Stati Uniti.

Fra le tante cose, la presentazione mette in luce un punto fondamentale. Il cambiamento climatico è una cosa complicata, che richiede studio e specializzazione. Ma, se non siete un climatologo con esperienza, non importa - potete lo stesso capire le basi della faccenda se la vedete nel modo giusto.

Così, Sterman che non è un climatologo ma uno scienziato dei sistemi, ha capito benissimo quali sono gli elementi del sistema climatico: gli stock, i flussi e i feedback. E con quelli, ha capito i concetti di fondo e li spiega in questo film con una chiarezza eccezionale.

Il cambiamento climatico non è una questione di modelli; non è una questione di una piccola perturbazione, non è una cosetta che si risolve con qualche palliativo. E' una profonda alterazione dei cicli di feedback planetari che ci sta portando in un mondo enormente diverso da quello che conosciamo. Questo, lo si capisce con la dinamica dei sistemi.

E non è nemmeno un complotto dei climatologi. John Sterman non lo è, ma ha capito l'importanza e l'urgenza di muoversi per cercare di far passare il messaggio. Un dovere che molti di noi hanno sentito e stanno tuttora sentendo.

Sterman porta le sue competenze nel dibattito e i risultati sono - purtroppo - agghiaccianti. La dinamica dei sistemi non soltanto un metodo per fare modelli di sistemi fisici; è un modo di pensare. E chi lavora nella dinamica dei sistemi si accorge presto che la maggioranza delle persone - incluso e specialmente i "decision makers" - non sono in grado di visualizzare mentalmente neanche sistemi semplici come una vasca da bagno che si riempie da una parte e si svuota da un altra. Non ce la fanno proprio a visualizzare un sistema complesso di feedback come lo è il clima terrestre.

Facciamo ancora in tempo a insegnare a tutti - o perlomeno a una frazione importante della popolazione - come funziona il cambiamento climatico? Sterman ci sta provando; forse ormai è troppo tardi, ma dobbiamo continuare a provare.